E' stata convocata per oggi 26 marzo, alle ore11, una riunione urgente del Consiglio di amministrazione del Consorzio di tutela della Mozzarella di bufala, sui problemi derivanti dall’adozione della norma del decreto attuativo, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, che impone ai produttori della Dop di allestire stabilimenti separati per la mozzarella Dop rispetto a quelli per la produzione di ricotta e altri prodotti caseari.
Il disciplinare della Mozzarella Dop impone ai trasformatori di realizzare il prodotto con latte della mungitura mattutina e serale entro le sessanta ore.
I produttori attualmente utilizzano il latte in eccesso che non viene impiegato per la 'dop' (soprattutto nel periodo invernale quando c’è minore domanda), per altri prodotti come la ricotta e i formaggi.
Obbligare le imprese casearie a realizzare stabilimenti separati per prodotti “non dop” spingerebbe molte aziende, soprattutto quelle a carattere artigianale a chiudere avvantaggiando le aziende con maggiori disponibilità finanziarie o quelle con “minori scrupoli” nel seguire alla lettera le norme.
E’ difficile formulare un commento a caldo, la sensazione è di un legislatore che non conosce la realtà dei fatti (il ciclo di lavorazione) ed adatta uno schema normativo da grande azienda alimentare, senza curarsi dei legittimi interessi dei cittadini-produttori artigianali.
A questo punto la battuta è automatica: i produttori sono imbufaliti. E non si può che dargli ragione.
Forse sono tardo, ma non riesco proprio a capire perché con due capannoni adiacenti, uno con un’insegna “Mozzarella Dop” e l’altro “Formaggi di latte di bufala” saremmo più tutelati contro le frodi rispetto ad un unico stabilimento. No, proprio non lo capisco.
Il disciplinare della Mozzarella Dop impone ai trasformatori di realizzare il prodotto con latte della mungitura mattutina e serale entro le sessanta ore.
I produttori attualmente utilizzano il latte in eccesso che non viene impiegato per la 'dop' (soprattutto nel periodo invernale quando c’è minore domanda), per altri prodotti come la ricotta e i formaggi.
Obbligare le imprese casearie a realizzare stabilimenti separati per prodotti “non dop” spingerebbe molte aziende, soprattutto quelle a carattere artigianale a chiudere avvantaggiando le aziende con maggiori disponibilità finanziarie o quelle con “minori scrupoli” nel seguire alla lettera le norme.
E’ difficile formulare un commento a caldo, la sensazione è di un legislatore che non conosce la realtà dei fatti (il ciclo di lavorazione) ed adatta uno schema normativo da grande azienda alimentare, senza curarsi dei legittimi interessi dei cittadini-produttori artigianali.
A questo punto la battuta è automatica: i produttori sono imbufaliti. E non si può che dargli ragione.
Forse sono tardo, ma non riesco proprio a capire perché con due capannoni adiacenti, uno con un’insegna “Mozzarella Dop” e l’altro “Formaggi di latte di bufala” saremmo più tutelati contro le frodi rispetto ad un unico stabilimento. No, proprio non lo capisco.